venerdì 14 aprile 2017

Oscuramente


Titolo: Oscuramente: È vero che usiamo solo il 10% del nostro cervello?
Autore: Gianluca Giusti
Pagine: 116
Prezzo: € 14.90
È vero che usiamo solo una minima parte delle nostre facoltà mentali e che è proprio la scienza a dimostrarlo? Chi sostiene di avere poteri speciali che gli permettono di piegare metalli, spostare oggetti, leggere nel futuro o nei libri senza averli letti, comunicare con l’oltretomba o telepaticamente ci riesce grazie a un uso di percentuali maggiori delle sue facoltà mentali? Oppure no? Come stanno realmente le cose e cosa dice veramente la scienza su questo affascinante argomento?
Ti aspetta un viaggio nel Mito per conoscere la verità su questa intrigante teoria ma soprattutto per scoprire allo stesso tempo molte cose su di te che forse ancora non sai.

Usiamo il 5, il 10 o il 20 per cento del nostro cervello? C’è chi dice una percentuale chi un’altra, quale sarà quella vera? Bell’inizio non ti pare?
Si vogliono dare percentuali e queste variano di volta in volta; allora chi ha ragione, i fans del 5, del 10 o del 20 per cento?
Scarabocchio: Premessa iniziale.
Non leggo sempre un solo genere, anche se poi vi propongo sempre i soliti quattro che normalmente cavalcano l'onda della moda. Mi piace spaziare e nella mia libreria stazionano genere inusuali e saggi strampalati ma li tengo per me perché spesso trovo difficile trovare le parole giuste per illustrarvi un'argomento e visto che non ho nessun vincolo... beh, non rischio.

Oggi però, vorrei farvi vedere questo piccolo libro di carattere scientifico ma dalle parole spesso semplici.
Gianluca Giusti, autore italiano, ci spiega come funziona il nostro cervello. Ci svela alcuni dei meccanismi e smonta alcune delle nostre credenze. 
Userò anche il termine Venditori di Ghiaccio agli Eschimesi e per praticità sarà abbreviato in V.G.E. Come di sicuro sai bene, è un termine che si usa per chi, con un bel po’ di scaltrezza e animato da alquanto poco etiche motivazioni, vuole vendere il Nulla.
Ammetto che l'ho iniziato con un certo timore perché come dicevo sopra, amo certi generi e li affronto con curiosità ma alla fine li tengo per me. Eppure, in questo caso, ho scelto di leggerlo per voi con il costante dubbio in testa. Sarò poi capace di spiegarmi?
Ecco, questo non lo so ma come sempre, ci proverò.
Ancora più intrigante è l’idea propinata dai fautori del paranormale che, come ho accennato in precedenza, giustificano i loro o gli altrui poteri col fatto che riescono a usare percentuali di cervello maggiori rispetto a noi poveri comuni mortali limitati a un solo, misero 10% e per giunta in perniciosa e trepidante attesa di capire come arrivare al restante 90%.

Hai presente le care, vecchie autopsie? Non sono solo la prerogativa della serie tv CSI, vengono fatte regolarmente e che tu ci creda o no l’anatomopatologo già ad un esame visivo si sarebbe accorto di quel bel 90% del nostro cervello inutile. Riuscirebbe infatti a notare subito le evidenti atrofie e deterioramenti delle aree non utilizzate.
Ed è facile immaginare come questo non si sia mai verificato se non nel caso di lesioni. Adesso puoi capire che quando leggo su articoli, libri ed e-book che è la scienza a dirci che usiamo solo il 10% del nostro cervello mi devo quasi incatenare per non rotolarmi per terra dal ridere, un po’ come se tu leggessi che è la scienza a dire che la terra è piatta.
Mi scuso subito per i quattro piccoli estratti che vi ho riportato fino adesso ma non potevo non condividere queste parole.
Il libro, tratta proprio di questo.
Cerca di farci capire, in modo logico e indiscutibile che spesso e volentieri ci facciamo prendere per i fondelli perché è bello e più facile credere al soprannaturale. Chiariamoci, anche io ne rimango sempre affascinata e guardando certi soggetti, penso che il loro cervello sia sottosviluppato ma in linea generale, Gianluca argomenta la sua tesi in modo simpatico e diretto, facendo anche esempi molto pratici.
L’intelligenza non mette al riparo da atteggiamenti lesionistici se viviamo in disequilibrio con noi stessi.
Alla fine, arrivati alle ultime pagine, non c'è il colpo di scena.
Non c'è il detective che incastra l'assassino ma devo dire che ora guardo il mondo con occhi diversi. Forse la vera rivelazione è quella di essere più coscienti di quello che ci circonda e che è possibile migliorarsi.
Sempre. 
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